Se questa è una famiglia

di Achille della Ragione

 

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La foto che vi presento è un pugno nello stomaco, ma senza tanti preamboli è quanto potrebbe succedere se passasse una legge che permetta ai gay di formare una famiglia.

In questi giorni, in sordina, nonostante il governo sia in coma profondo, di nuovo al Senato si è ridiscusso dello spinoso problema. Non se ne farà niente perché Prodi sta per esalare l’ultimo respiro e per la testa ha ben altri problemi, ma meglio affrontare la tematica, perché in gioco non sono tanto in gioco i diritti dei diversi quanto le stesse fondamenta della nostra cultura e della nostra civiltà.

Il genere umano presenta per il perpetuarsi di un meccanismo di tipo omeostatico molto sofisticato e solo in parte conosciuto, una  percentuale costante del 50% di maschi e di femmine. Questo postulato biologico è alla base della  monogamia della nostra specie.

La presenza in una popolazione, come ad esempio quella italiana, di un maggior numero di donne è legato unicamente alla maggior durata della vita femminile, caratteristica costante in tutto il mondo. Ma ha ben poca importanza se esaminando le classi di età più avanzate (oltre i 60-70 anni) troviamo più donne che uomini, l’importante è che nell’età feconda vi sia un perfetto equilibrio tra i due sessi.

Questa “armonia percentuale”, necessaria per il quieto vivere delle famiglie, della società e degli Stati è tenuta sotto controllo in maniera a dir poco prodigiosa: infatti in periodi post bellici, quando i maschi diminuiscono, per una generazione nascono meno femmine.

Su questo postulato si basano la gelosia e la fedeltà, necessarie per la coppia umana, nella quale i nuovi nati necessitano di un lungo periodo di assistenza dei genitori prima di divenire autosufficienti.

Nella nostra società globalizzata ed iperconsumistica già agiscono numerosi fattori di disgregazione della famiglia ed in gioco è la nostra stessa sopravvivenza come civiltà davanti all’incalzante confronto con modelli più ortodossi come quello islamico.

Bisogna essere molto cauti nell’umiliare ulteriormente il modello della famiglia basato su padre, madre e figli. Naturalmente agli omosessuali bisognerà garantire l’esercizio di alcuni loro diritti, fino al subentro nel fitto o alla reversabilità della pensione, ma dimentichino di poter reclamare l’adozione di figli o altre prerogative che debbono rimanere patrimonio delle famiglie tradizionali, senza dimenticare che per tradizione si intende semplicemente il rispetto delle leggi previste dalla natura.

Achille della Ragione

 

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