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Quei Napoletani da ricordare  (vol. 2)

 

 

Cap.18
La signora della politica
Amelia Cortese Ardias

Per Amelia Cortese Ardias novant’anni spesi all’insegna del liberalismo, prima con Benedetto Croce e con il marito Guido, poi nel Partito Liberale Italiano e nella politica regionale. Una vita attiva, che non si ferma nonostante l’età veneranda, che si divide tra la casa di Chiaia e la sede della Fondazione di famiglia intitolata dal 1990 al marito Guido ed al figlio Roberto.
Laureata in Lettere e Filosofia, giornalista pubblicista, esperta in pubbliche relazioni, è socia onoraria del Soroptimist, dell’Inner Wheel, del Lion Virgiliano, del Lyceum Club, dell’Accademia di Cucina, dell’Università Popolare di Napoli, del Circolo Artistico Politecnico di Napoli.
Presidente dell’Associazione Amici del San Carlo e presidente, nel 1971, del premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha ricoperto numerose cariche politiche ed amministrative.
E’ stata: Consigliere Comunale di Napoli nel 1970 e Consigliere della Provincia di Napoli nel 1972. Eletta per quattro legislature (1975, 1980, 1985, 1990) alla Regione Campania, ne ha ricoperto numerosi assessorati fino a divenire Vice Presidente della Giunta Regionale dal 1993 al 1994 e Vice Presidente del Consiglio Regionale dall’aprile 1994 al giugno 1995.
Ha scritto i seguenti libri:
Guido Cortese un Liberale Moderno, Mondadori
Le Scie-ArteTipografica, 1967;
Il concreto quotidiano, Gruppo Editori Campania-La Buona Stampa,1985
Attualità dell’azione politica per il Mezzogiorno, G. Cortese (S.E.N.1986);
Concretezza liberale per il Mezzogiorno (Sansoni, 1975);
Politica in positivo (Fratelli Fiorentino, Napoli, 1990;
Donne Giovani Europa (E.S.I. Napoli 1993);
Un percorso in Regione (Arte Tipografica, Napoli, 1996).
Amelia Cortese Ardias, la cui grande passione è stato il giornalismo, ha lavorato 10 anni alla Rai di Napoli.
La sua discesa nell’agone politico inizia con l’organizzazione della campagna elettorale del marito Guido, già membro della Costituente, eletto nel 1953 con 50.000 preferenze.
Da allora, la Signora comincia ad impegnarsi in prima persona, dando inizio ad una lunga carriera politica. Tra i suoi amici più cari c’è Fulvio Tessitore, ex rettore dell’Università Federico II e vicepresidente della Fondazione Cortese, la cui attività consiste nel promuovere iniziative, convegni, ricerche e borse di studio allo scopo di approfondire il dibattito sui cambiamenti culturali della società contemporanea, strettamente connessi a quelli economici, politici e sociali.
Particolare attenzione è rivolta all’Unione Economica Europea, ai nuovi interrogativi ed alle nuove sfide dovute all’introduzione dell’euro, vero e proprio spartiacque tra due epoche, prodromo dell’unione politica.
Allo scopo di trovare una risposta ai gravi problemi (alta disoccupazione, bassa crescita economica, pressione fiscale ed eccessiva spesa pubblica) che l’Unione Economica Europea deve affrontare, la Fondazione ha avviato una serie di ricerche per mettere a fuoco la questione del rapporto tra Nord e Sud all’interno dell’Europa e dell’area mediterranea perché dalla trasformazione e dallo sviluppo del nostro meridione dipendono la collocazione internazionale dell’Italia ed il conseguente benessere degli italiani.
La collaborazione con Università, Fondazioni, Enti culturali ed aziende produttive approfondisce il dibattito culturale sulle nuove tendenze in economia e politica, cogliendo le trasformazioni in atto nel panorama internazionale della società civile.
Il primo incontro con la “Signora” lo ebbi alle elezioni amministrative del 1970, alle quali, in coppia con Elio Rocco Fusco, mi presentai con un battagliero manifesto affisso ubiquitariamente “Vota della Ragione e Fusco gli ultimi onesti”.
Amelia Cortese Ardias appoggiava il notaio Triola e ci promettemmo un reciproco scambio di voti.
Seguirono fugaci incontri alle conferenze da lei organizzate ed alle prime del San Carlo.
Di lei conservo l’immagine di una vera signora: discreta, volitiva, elegante, di poche parole.
Il mio augurio è che possa raggiungere e superare il traguardo di 100 e più anni.

Quei Napoletani da ricordare  (vol. 2)

 

 

 

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