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Quei Napoletani da ricordare  (vol. 2)

 

 

Cap.41
La fidanzata di Berlusconi
Francesca Pascale

Dietro ogni grande uomo vi è una grande donna per cui, poiché la regola non prevede eccezioni, dietro l’ineffabile Cavaliere, la compagna che divide i suoi giorni e le sue notti, deve essere con i fiocchi, anche se lo è divenuta solo di recente, in condominio con due mogli precedenti ed una infinità di escort, olgettine e parenti di vario grado di importanti uomini di Stato con cui condividere onori ed oneri.
Nonostante questa “diminuitio”, il ruolo di Francesca Pascale è importante e delicato e la fa iscrivere d’ufficio tra i personaggi napoletani da ricordare. Sì, perché Berlusconi per superare questa difficile fase della sua vita, ha saputo scegliere e tra tanti fiori a disposizione ha colto il più dolce, paziente e prezioso: una fanciulla nata all’ombra del Vesuvio 28 anni fa. Complimenti!
La prima foto di Francesca compare sui giornali il 27 settembre del 2006 mentre, da animatrice del gruppo partenopeo “Silvio ci manchi”, è impegnata ad attaccare manifesti per festeggiare il compleanno del Berlusca che cade dopo due giorni.
Dopo il fidanzamento ufficiale, annunciato pomposamente durante un’intervista televisiva a dicembre del 2012, il suo look ha subito un radicale cambiamento, divenendo più sobrio rispetto agli esordi. Le ultime foto la ritraggono in tubino nero, tacco alto, gioielli eleganti e capelli raccolti accanto al fidanzato… durante la recente manifestazione in via del Plebiscito.
Rispetto al trucco leggero dei mesi precedenti, quando esibiva uno stile più giovanile, come a febbraio mentre si reca a votare al seggio di Fuorigrotta con famiglia e cane Dudù (nella borsetta), il suo makeup è decisamente più marcato. Francesca ha studiato e meditato davanti allo specchio e si è fatta consigliare da esperti per adeguare il suo look ad ogni situazione.
Il top del garbo misurato e della raffinatezza elegante lo ha raggiunto mentre accenna ad affacciarsi da una finestra di Palazzo Grazioli, in attesa della sentenza che di lì a qualche ora condannerà Berlusconi, influendo pesantemente sul futuro della politica italiana. Non si può dire che non sia bella. Indossa un abito alla Audrey Hepburn, il tendaggio alle sue spalle le assegna un tono solenne, il braccio trasmette un che di fragile. Incastonata nella sua mirabile cornice, si direbbe che da lei promani una specie di malinconica grazia, quell’alone di poetica sfortuna che l’accomuna a tante altre figure di giovani donne rimaste con il vecchio potente, amato fino all’ultimo: la Favorita dei giorni peggiori, poi Regina, ma troppo tardi.

Quei Napoletani da ricordare  (vol. 2)

 

 

 

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